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Meteor-Scatter dall'Osservatorio Urania

In termini astronomici una meteora (dal greco “metéoros”, ossia “ciò che sta nell'aria”) è definita come un corpo celeste che, quando viene a contatto con l'atmosfera terrestre, si surriscalda (fino a 2500°C) per via dell' attrito e si consuma rapidamente prima di aver raggiunto il suolo.

Se la meteora sopravvive all'ablazione superficiale e si consuma solo in parte riuscendo così a raggiungere il suolo terrestre., si definisce meteorite.

Nel linguaggio comune le meteore sono riconosciute nelle stelle cadenti.

Le meteore penetrano nella nostra atmosfera con velocità esorbitanti comprese tra i 11.2 e i 78.8 km/s, subendo una forte pressione dinamica che ne riscalda la superficie. L'urto con le molecole d'aria rilascia un'energia termica, la temperatura del corpo aumenta e i suoi atomi iniziano a sublimare. Durante la caduta il corpo subisce un processo di ablazione, in cui viene persa progressivamente della massa e gli atomi si ionizzano; questo crea una scia di ionizzazione, che può persistere nell'aria addirittura fino a 45 min.

Ionizzazione: Gli atomi del meteoroide e dell'aria perdono elettroni, diventando ioni positivi, e si forma anche una nube di elettroni liberi.

Emissione luminosa: Gli ioni positivi e gli elettroni si ricombinano emettendo fotoni (luce), creando la scia luminosa che vediamo.

Anche piccole meteore (dimensioni di un granello di sabbiaentrano nell'atmosfera costantemente, e quindi le scie di ionizzazione possono essere trovate continuamente nell'atmosfera superiore. Quando le onde radio sono riflesse da queste scie, si parla di comunicazione meteor scatter.

Il meteor scatter è stato usato dai radioamatori e in Italia per comunicazioni radio, ma anche da appassionati astrofili, da quando è attivo GRAVES (2006) per lo studio delle meteore.

Acronimo di Grand Réseau Adapté à la Veille Spatiale (Ampia rete adattata alla sorveglianza spaziale) il RADAR GRAVES è un sistema di monitoraggio spaziale gestito dall’Aeronautica Francese. Esso permette di individuare oggetti di qualsiasi genere orbitanti tra 400 e 1000 km di altitudine e con dimensioni minime fino a 10 cm (appartenenti alla classe dei microsatelliti).

Lo sviluppo e la costruzione del radar è stato curato dall’agenzia aerospaziale francese ONERA, che nel novembre 2005 lo ha reso operativo dopo 15 anni di lavoro.

GRAVES è un sistema radar bistatico mediante il quale si riesce a derivare le orbite degli oggetti rilevati, grazie all’effetto Doppler e alle loro informazioni di posizione.

Il radar trasmittente è dislocato presso Dijon, in Francia (Broye-lès-Pesmes: 47,3480 ° N – 5,5151 ° E), ed opera sulla frequenza di 143.050 MHz. La potenza, presumibilmente di centinaia di kW, è ignota poiché coperta da segreto militare. Esso è costituito da quattro antenne direttive, opportunamente orientate, che si occupano di trasmettere il segnale verso lo spazio in modo che gli echi siano ricevuti dalla parte ricevente del sistema.

Le emissioni avvengono in onda continua (CW) e possono essere ricevuti anche da chiunque venga investito dal segnale di ritorno. Oggigiorno con sistemi basati su Software Defined Radio (SDR), ovvero con elaborazione digitale del segnale, collegabili ad un semplice PC performante.

L’enorme potenza impiegata permette infatti di ricevere i segnali di ritorno anche per riflessione di satelliti, dalla stazione spaziale orbitante , da meteore o anche da riflessione lunare (EME), nonostante si sia equipaggiati anche di ricevitori ed antenne amatoriali.

La parte ricevente del sistema radar è invece dislocata in un vecchio sito missilistico, ora in disuso, a Revest du Bion. E’ costituito da un array di dipoli con notevole campo di vista e tale da orientare elettronicamente il cono di ricezione.

Ecco qui la parte interessante. Dall'osservatorio Urania (stazione ricevente RX in figura) non riceviamo il segnale diretto da GRAVES per via dello schermo alpino, ma i segnali riflessi dalla scia ionizzata delle meteore, che vengono analizzati per misurare la velocità (effetto Doppler) e la loro traiettoria (variazione del Doppler nel tempo). La facilità con cui gli echi del radar sono ricevibili anche in Italia apre una finestra molto interessante a tutti i radioamatori e gli appassionati di spazio. Con un setup modesto è infatti possibile ricevere la “voce del radar” che, a seconda del segnale ricevuto, racconta qualcosa sull’oggetto intercettato.

L'attività futura, basata sul contributo un esiguo numero di appassionati, consentirà di registrare e catalogare i segnali ricevuti in funzione degli echi caratteristici, che permetteranno di comprendere molte informazioni sulle dimensioni, sulle forme e sulla natura stessa dell’oggetto osservato. Per futuri sviluppi..state sintonizzati !

Per maggiori info sul tema:

https://meteore.uai.it/



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